Braver Than We Are è uscito!

13458632_844191679044934_6187818363427757375_o“My voice just isn’t what it was! Is there someone left who can sing?”

Oggi è uscito in Europa l’ultimo album di Meat Loaf (che speriamo non essere davvero l’ultimo come molti stanno ipotizzando!). Braver Than We Are è il primo album di Meat dal 1993 (Bat Out of Hell 2) a essere interamente scritto da Jim Steinman, rendendolo il vero terzo capitolo della serie dei “Bat”, alla faccia del quasi totalmente apocrifo e quasi disconosciuto Bat III.

Detto questo… non c’è in realtà quasi nulla di completamente nuovo nell’album. Cosa che era comunque vera anche per Bat 2 a suo tempo (che recuperava parecchio materiale da Bad For Good e Original Sin) e questo non è certo un problema.

La prima traccia è “Who Needs the Young?”, direttamente dal musical che Jim scrisse al college intitolato “The Dream Engine” il cui bootleg era stato diffuso su un doppio CD gratuito una quindicina di anni fa da quello che potremmo definire il “fan club” di Jim (altri tempi, allora si usavano i CD!). Ed è adatta per il Meat attuale, la cui voce non è effettivamente più quella di una volta e la cui tragicità si adatta in maniera perfetta all’album. (Ecco una demo del 1972 cantata da Jim).

La seconda traccia è quella che dà il titolo all’album “Going All the Way Is Just the Start”. La frase “Braver Than We Are”, oltre a essere ucontenuta più volte nella canzone, è anche il titolo che la canzone aveva in alcune delle sue precedenti edizioni. La canzone proviene dal musical “Tanz Der Vampire” (Draußen ist Freiheit) ed è anche nota nella versione di Karine Hannah (mai uscita ufficialmente). Oltre a Meat la lunghissima e bellissima canzone è cantata da Ellen Foley (la ragazza che cantava in Bat Out of Hell, incluso il duetto di “Paradise by the Dashboard Light”) e Karla De Vito, la ragazza che ha fatto il primo tour con Meat nel 1978 (e che quindi “Paradise” ha dovuto cantarla e recitarla centinaia di volte, povera donna).

Poi si passa a “Speaking in Tongues”… relativamente recente essendo stata solo cantata dal gruppo “The Dream Engine” (da non confondere con l’omonimo musical degli anni 60) una decina di anni fa. Era un gruppo che cantava solo materiale scritto da Jim e che purtroppo ha avuto poca fortuna.

“Loving You’s a Dirty Job (But Somebody’s Gotta Do It)” è ovviamente un classico degli anni 80. Cantato in origine da Bonnie Tyler e Todd Rundgren rinasce qui in una versione inaspettatamente molto bella (azzarderei persino un più bella dell’originale). (Il video originale… in cui Todd Rundgren è sostituito da un attore!)

“Souvenirs” faceva parte del musical di Jim del 1973 “More Than You Deserve” (da cui proviene naturalmente anche la canzone omonima incisa da Meat nel 1981 su Dead Ringer) anche se nella versione finale del musical non era presente. Una demo cantata dallo stesso Jim era saltata fuori cinque anni fa. I più attenti potranno riconoscere che alcuni pezzi della canzone sono stati in seguito riutilizzati nel 1981 da Jim nella sua “Left in the Dark” (ricantata da Meat nel 1995).

“Only When I Feel”… fa curiosamente parte della canzone “If It Ain’t Broke, Break It” che era stata pubblicata “incompleta” su Bat III. (Eccone una versione completa.) Anche questa canzone era uscita dal progetto “The Dream Engine” di una decina di anni fa.

“More” è forse l’unica vera “cover” dell’album, essendo una canzone che Jim aveva co-scritto per i Sisters of Mercy negli anni 90 (video ufficiale). La canzone è anche sostanzialmente in buona parte la Catwoman’s Song del mai decollato musical di Batman. E sempre come “More” era apparsa nel musical di Cime Tempestose realizzato da MTV del 2003.

“Godz” è anche nota, in parte come “Great Boleros of Fire” per essere stata inclusa in diversi CD live dei concerti di Meat e Jim di fine anni 70… i concerti si aprivano con questa canzone esclusivamente strumentale. In realtà la si ritrova anche nel musical “Neverland” del 1977 e proviene dal musical del 1973 co-scritto da Jim con Barry Keating e intitolato “Rhinegold” (demo di Barry Keating).

“Skull of Your Country” è in parte nota per una versione live cantata tanti anni fa da Ted Neeley, ma in realtà proviene da The Dream Engine dove era in parte nota con il titolo “Come in the Night”… e da cui proviene il famosissimo “Turn around, bright eyes” di “Total Eclipse of the Heart”!

Si chiude il tutto con la canzone forse minore tra quelle presentate, una “Train of Love”… versione ufficiale di una demo anni 70 di Jim saltata fuori anche questa cinque anni fa.

In una parola: imperdibile. E di gran lunga il miglior album di Meat dal 1993.

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