Bat Out of Hell – The Musical

“I remember every little thing as if it happened only yesterday.”

Tl;dr: Andate a vederlo.

Non è facile scrivere una recensione del musical di Bat Out of Hell. Quindi non lo farò.

Quello che farò è qualcosa di diverso. Racconterò perché questo musical è così importante per me. Ed è passato così tanto tempo che devo usare il passato remoto.

Nel 1993 facevo la quarta superiore e un mio compagno di scuola mi prestò un CD intitolato “Bat Out of Hell II – Back Into Hell”, di un certo Meat Loaf. “È una specie di rock horror, niente di che”, mi disse. Non sapevo bene cosa intendesse con “rock horror” (ancora non lo so), fatto sta che io ricordavo di avere intravisto un paio di volte qualche anno prima su MTV (o Videomusic?), sul piccolo televisore in bianco e nero che avevo nella mia cameretta, il video di una canzone intitolata “Bat Out of Hell” e mi sembrava molto interessante. Per cui mi ascoltai il CD e me lo copiai su cassetta, pratica ovviamente illegale molto diffusa allora (in seguito ne comprai almeno quattro edizioni diverse, credo di aver espiato il mio peccato).

Mi innamorai a prima vista. Ed essendo io, non potei fare a meno di notare che le canzoni erano tutte scritte da un certo Jim Steinman.

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Fast-forward all’anno dopo, 1994, la gita di quinta superiore in quel di Strasburgo. Sulla via del ritorno, in autobus, ci fermammo nella città francese di Colmar (chissà perché, poi). I professori ci lasciarono liberi per un paio d’ore e io mi infilai in un negozio di dischi… come per miracolo trovai il CD di Bat Out of Hell e lo comprai immediatamente. Ricordo al pubblico di giovinastri che allora, diversamente da ora, non era così immediato volere un album e possederlo… oltre a non esistere (praticamente) internet, non era nemmeno scontato che un album di 15 anni prima fosse disponibile nemmeno nei negozi più forniti come Ricordi o le ormai defunte Messaggerie Musicali di Milano, che frequentavo.

Non ricordo esattamente in che modo, visto che non possedevo un lettore CD portatile, probabilmente me lo prestò qualcuno, fatto sta che me ne tornai sull’autobus di corsa e mi misi subito ad ascoltare quel sacro Graal che ero appena riuscito a trovare. E mi innamorai ancora di più. Bat Out of Hell era l’album definitivo, non avevo mai ascoltato niente del genere… e mai più l’avrei fatto.

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Fast-forward al 1998. L’anno in cui finalmente misi internet a casa e sostanzialmente iniziai la mia vita normale. Le prime due cose che feci, non appena online, furono cercare una comunità sui fumetti Disney e una su Jim Steinman… che trovai subito: la Jim-list. Allora le comunità erano sostanzialmente su newsgroup o mailing list e la Jim list era una mailing list legata al sito jimsteinman.com (che esiste ancora oggi… identico ad allora!) e alla ragazza che lo gestiva (gestisve), Jacqueline. Scoprii così che c’erano molti altri fan di Jim nel resto del mondo… che Jim aveva appena fatto un musical di enorme successo in Austria (Tanz Del Vampire) e mille altre cose, anche grazie all’assolutamente irregolare fanzine cartacea “Neverland” che Jacqueline inviava gratuitamente a tutti i membri. Allora non esistevano ancora (o si usavano poco) gli MP3… così scambiai con una ragazza americana un paio di CD “compilation” europee di Meat Loaf trovate per caso nei negozi di cui sopra, con una copia su cassetta del workshop di Neverland un musical di Jim del 1977, mai realizzato, basato su una rielaborazione più adulta di Peter Pan e chiaramente poi sfociato in “Bat Out of Hell”. Una cosa meravigliosa.

Ma le meraviglie non erano ancora finite. Un bel giorno infatti mi arrivò a casa un CD doppio intitolato The Dream Engine… una sorpresa che Jacqueline aveva inviato a tutti i membri della lista… si trattava della registrazione di una rappresentazione del primo musical di Jim realizzato quando era ancora a scuola, nel 1969… e altro non era che una versione iniziale e primordiale (in tutti i sensi) di Neverland. Con Jim nel ruolo del protagonista.

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Quindi The Dream Engine diventò Neverland. E Neverland diventò… Bat Out of Hell – The Musical. Perché la storia è sempre quella. Il protagonista può chiamarsi Peter, Baal o Strat, ma sempre il capo dei Lost Boys è. La ragazza può essere The Girl, Wendy o Raven, ma è sempre lo stesso personaggio. Tink (Campanellino) nella testa di Jim sarebbe dovuto essere Meat Loaf, a suo tempo (oppure era una balla che Jim racconta semplicemente perché fa ridere… ), ma sempre Tink è. In The Dream Engine alla fine morivano tutti (tranne lui)… ma allora Jim era giovane, ribelle ed era il 1969. Ora magari il finale non è più quello… ma alla fine, il cuore della storia sempre quello rimane. E questo significa anche che questo musical non è un “juke-box” musical, un musical composto da canzoni già esistenti e riconfezionate in modo da inventarsi una storia (alla Mamma Mia), ma l’esatto opposto.

Il 17 febbraio 2017 Bat Out of Hell ha debuttato alla Royal Opera House di Manchester e io ero lì, in fila L, con centinaia di altri fan. Ho finalmente, brevemente, conosciuto Jacqueline. Ho visto Barry Keating, compagno di scuola di Jim che sia in The Dream Engine che in Neverland faceva la parte dell’Historian, il narratore. E soprattutto ho visto il sogno di Jim, “50 years in the making” come lo pubblicizzano, finalmente pienamente realizzato. Gli attori sono straordinari. Le canzoni sono selezionate perfettamente (praticamente TUTTE le canzoni che Jim ha scritto in vita sua in un modo o nell’altro si potrebbero inserire). Gli arrangiamenti perfetti. La scenografia pazzesca. Mi aspettavo qualcosa sulla falsa riga di We Will Rock You… un musical simpatico e divertente, ma ho avuto molto, molto di più. Ora resta due mesi a Manchester. Poi due mesi a Londra. E poi due mesi a Toronto… Ora come ora è un grandissimo successo, praticamente esaurito ovunque. Durerà? Arriverà in un teatro stabilmente? Io lo spero. Ed egosticamente spero sia Londra che per me è più comoda. Ma anche a Broadway, perché no? Questo è il successo che Jim si merita per il suo figlio preferito ed è meritato al 100%.

PS: Per me Dead Ringer For Love potrebbero toglierla, se proprio devono accorciarlo come dicono. Ma non lo faranno perché negli UK era stata una grande hit a suo tempo, visto che c’era Cher. Quindi toglieranno altro, sigh.
PS: Paradise by the Dashboard Light è SPETTACOLARE. Non si può raccontare. Gli attori sono MERAVIGLIOSI.
PPS: For Crying Out Load è un duetto (bellissimo!) e quella strofa è cantata anche da una donna. LOL.
PPPS: Chi avrebbe potuto immaginarsi che Objects in the Rear View Mirror May Appear Closer Than They Are potesse starci così bene?
PPPPS: Poi la smetto. Ma è davvero un peccato che non ci sia Tonight Is What It Means To Be Young. Voglio dire, è ovviamente stata scritta per esserci. Urla per esserci.